Il Paddle

Nel Messico dei prima anni ’70 Enrique Corquera voleva un campo da tennis in casa senza averne lo spazio necessario: da questo errore che nasce il Paddle, sport ormai diffusissimo nell’America Latina e in Spagna, dove i praticanti si contano a decine di milioni e la sua popolarità è enorme.

Importato per la prima volta in Italia a Bologna all’inizio degli anni ’90, è solo negli ultimi anni che questo sport inizia anche da noi un’importante diffusione, diventando la pratica preferita all’interno degli storici circoli romani che già tanti anni fa favorirono la nascita del calcetto.

Definito come un misto tra tennis e squash, è in grado di far divertire chi lo pratica fin dai primissimi scambi anche senza alcuna esperienza passata sul campo da tennis, fratello maggiore di cui segue il punteggio e la maggior parte delle regole.

La particolarità del Paddle sta tuttavia nelle pareti di vetro e nelle griglie poste attorno al campo, che mantengono la palla viva dopo il primo rimbalzo a terra e possono essere sfruttate per la conquista del punto; più facile a farsi che a dirsi, ti basteranno pochi minuti in campo per innamorarti di questo sport così come è successo a tanti personaggi dello sport e dello spettacolo tra cui Francesco Totti, Luigi Di Biagio, Luca Marchegiani, Fiorello o Paolo Bonolis.

Oggi in Italia si contano più di 50.000 praticanti , 600 campi da gioco, quasi 5.000 tesserati FIT ed un entusiasmo in crescita esponenziale come i numeri che lo riguardano; ai tornei FIT agonistici si aggiungono quelli amatoriali organizzati dagli enti di promozione sportiva (Libertas, MSP e ASI su tutti), mentre a livello internazionale il riferimento è il World Padel Tour, circuito professionistico riferimento di tutti gli appassionati.